La Cattedrale
di San Matteo

La Cattedrale fu costruita da Roberto il Guiscardo dopo il ritrovamento delle spoglie dell’apostolo ed evangelista nel 1079.

Posta nel cuore del centro storico della città, la “casa” di san Matteo testimonia, attraverso le sue innumerevoli opere d’arte, la storia, la cultura e la fede del territorio salernitano. Voluta e pensata dal vescovo Alfano I, la Cattedrale fu costruita da Roberto il Guiscardo dopo il ritrovamento delle spoglie dell’apostolo ed evangelista nel 1079.
Nel marzo del 1081 ne venne inaugurata la cripta e nel luglio del 1084 la chiesa venne consacrata da papa Gregorio VII, il cui corpo morto in esilio è custodito in loco.
Il duomo è eretto a modello dell’Abbazia di Montecassino, ricostruita in quegli anni da Desiderio, con impianto basilicale a tre navate e preceduta da un quadriportico.
L’aspetto attuale corrisponde per ampia parte alla ristrutturazione barocca avviata dopo il terremoto del 1688 su progetto dell’architetto napoletano Arcangelo Guglielmelli, modificato e completato dall’architetto romano Carlo Buratti.
Unico nel suo genere, il quadriportico è circondato da un loggiato retto da 28 colonne di spoglio e sormontato da archi a tutto sesto, che riecheggiano tipologie islamiche.
Esso ospita una serie di sarcofagi di tradizione romana, riutilizzati in epoca medievale, venendo così a configurarsi come una specie di pantheon della città.

Sul lato meridionale sorge un alto campanile, di stile arabo-normanno, della metà del XII secolo. Inserita nel portale marmoreo medievale è invece la monumentale porta di bronzo, con chiari rimandi al modello bizantino, che permette l’accesso alla basilica. Le cappelle laterali risentono soprattutto della cultura barocca, con dipinti settecenteschi di Francesco Solimena e di Francesco De Mura.
Non mancano però opere più antiche: è il caso della scultura gotica raffigurante la Vergine col Bambino o del monumento funebre della Regina Margherita di Durazzo, realizzato nel 1412 da Baboccio da Piperno.
Nella navata centrale si conserva ancora l’arredo liturgico medievale, i cui celebri amboni, datati agli ultimi decenni del XII secolo, sono decorati con sculture e inserti musivi in pieno stile siculo-romano.
Da ammirare nel transetto è poi il pavimento cosmatesco, anch’esso di XII secolo; in alto, sull’arco trionfale sono invece i resti musivi della prima struttura alfaniana, ripresi nei mosaici delle absidi laterali, una delle quali è adibita a sepolcro di papa Gregorio VII.
Al livello inferiore vi è la cripta, una seconda e propria cattedrale ipogea. Cuore dell’intero edificio, qui, tra gli affreschi seicenteschi di Belisario Corenzio, riposano le spoglie di san Matteo apostolo e dei santi martiri e vescovi, patroni della città. 

“Quei di Salerno il lor lunato golfo,
gli archi normanni, tutta bronzo e argento
la porta di Guïsa e di Landolfo aveansi in cuore, e l’arte e l’ardimento
E l’oro sopra i marmi di Ruberto,
nell’ombra dove il settimo Gregorio grandeggia”
Gabriele D’Annunzio

Foto di Marco Stucchi

Visita immersiva
Cripta di San Matteo
Progetto 360°

Progetto di Marco Stucchi
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